Il Carisma Dei Chierici Regolari Minori

"Chiamati all'intimità di vita con Dio in Cristo, consacrati al servizio del Signore, nel generoso adempimento della nostra vocazione poniamo al primo posto nella nostra vita la preghiera... Il religioso è uomo di Dio e quindi uomo di preghiera. Egli perciò avrà Dio come primo e principale interlocutore della giornata; coltiverà lo spirito di preghiera e la preghiera stessa". (Cost. 47-48)

Pur non essendo i Chierici Regolari Minori un Istituto di vita monastica e conventuale, esso unisce strettamente la vita apostolica all'ufficio corale e alle osservanze monastiche. Per essere di aiuto ai fratelli indaffarati e immersi nel tumulto di interessi terreni, il Chierico Minore deve imparare a rivivere ltesperienza dei grandi oranti della Bibbia; Mosè, Elia ( il contemplativo che vive continuamente alla ricerca di Dio ). Isaia ( che si sentì indegno di stare davanti al Dio Santo). Geremia ( che è convinto che Dio conosce il suo cuore ). L'orante della Bibbia cerca il volto di Dio: Un Dio santo, arnico, ospite; fra Dio e l'orante ci si sente presenti l'uno all'altro e si instaura un dialogo. Per fare questa esperienza, e per farne dono agli altri, il Chierico Minore si impegna a coltivare la "lectio divina", deve meditare la Parola di Dio, fonte di preghiera e di contemplazione.

Il mistero della Pasqua di Gesu' è il cuore del carisma dei Chierici Regolri Minori. I fondatori ci hanno voluto lasciare davanti agli occhi l'immagine di Cristo che trionfa sulla morte per spronarci ad una vita pasquale. Nella luce della Pasqua il Chierico Minore dovrà rendere testimonianza del rapporto misterioso tra la rinuncia e la gioia.

Una espressione dello "stare con il Signore", nella tradizione dei Chierici Minori è la preghiera Circolare davanti al Santissimo Sacramento: il religioso che adora I'Eucaristia sente i problemi della Chiesa, delltumanita', ma li vive unendosi a Colui che, sempre vivo, continuamente intercede la riconciliazione e la pace degli uomini con Dio, degli uornini tra loro.

I Chierici Regolari Minori vogliono essere fedeli alla loro tradizione dell'adorazione eucaristica, apprezzandola, praticandola e diffondendola. L'esposizione del Santissimo Sacramento per parecchie ore della giornata, dove è possibile, l'Esposizione solenne Annuale, le ore di adorazione individuali e comunitarie e la formazione dei Gruppi Eucaristici sono il segno che anche oggi vogliamo credere alla preziosità e alla fecondità di questa eredità spirituale.

II servizio pastorale che il Chierico Minore è chiamato a svolgere nella Chiesa è fondamentalmente il suo essere religioso, la sua vita di preghiera individuale e comunitaria, privata e liturgica. In genere, oggi, siamo chiamati al Ministero parrochiale, un ministero che viene svolto anche in terra di missioni ( Congo, Africa), negli Stati Uniti, Gerrmania, India e nel futuro nelle Filippine.

Fiduciosi della particolare protezione che la Vergine Maria promise ai fondatori, e riconoscenti per l'aiuto dai lei concesso all'ordine, ci apriamo al terzo millennio rinnovando il desiderio di fedeltà al carisma dei fondatori e ringraziando Dio per la provvida bontà con la quale ci la sostenuti.

San Francesco Caracciolo

Il Padre dei Poveri

San Francesco Caracciolo, discendente da una famiglia principesca, nacque nel feudo paterno a Villa Santa Maria ( Chieti-Abbruzzo ) il 13 ottobre 1563.

Guarito da una grave malattia, decise di rinunciare a tutti i suoi beni e titoli nobiliari per consacrasi totalmente al servizio di Dio e degli uomini. Si recò perciò a Napoli per studiare e diventare sacerdote; durante gli anni di questa preparazione coltivò un grande spirito di preghiera sostando spesso davanti al Santissimo Sacramento dell'Eucaristia e, per aiutare il prossimo, si iscrisse alla Compagnia dei Bianchi che aveva lo scopo di assistere gli infermi, i poveri, i carcerati e i condannati a morte. Dio guardava con particolare predilezione a questo suo servo e dispose, nei suoi disegni sapienti e provvidenziali che fosse chiamato a fondare insieme al Venerabile Agostino Adorno e Fabrizio Caracciolo un nuovo ordine religioso per rispondere alle necessita' della Chiesa dopo il Concilio di Trento. Insieme agli aitre due si ritirò nell'eremo di Camaldoli e qui, nella preghiera e nella riflessione, formulò Regole per una nuova Famiglia religiosa: oltre alle finalitá comuni degli altri Ordini e ai tre voti di castitá, povertá e obbedienza, volle aggiungere il quarto voto di non ambire dignitá ecclesiastiche e una dedizione particolare al culto divino incentrato nella devozione Eucaristica alimentata dalla Preghiera Circolare Continua. Ottenuta l'approvazione dell'Ordine il 1 luglio 1588, Francesco Caracciolo impiegò tutte le sue energie per la diffusione dell'Ordine in Italia e in Spagna. Sostenne le fatiche e anche le prove per la diffusione dell'Ordine con una profonda conversione interiore che si manifestava nella preghiera e adorazione di giorno e di notte, nella mortificazione, nell'umiltà e nell'allontanamento di tutto ciò che poteva sembragli onore, per cui rinuncio all' Episcopato offertogli dal Sommo Pontefice.

La sua vita è un intreccio di episodi mirabili riconducibili all'intervento della Grazia divina e a un'autentica carità, per cui fu chiamato il padre dei poveri, il predicatore dell'amore di Dio, l'uomo di bronzo, il cacciatore delle anime

L'adorazione davanti il tabernacolo fu la sua vita, ad essa dedicava il maggior tempo possibile; con edificante spirito di fede e devozione si preparava e celebrava la Santa Messa.

Raggiunto il culmine della santità, a soli 44 anni rese la sua anima al Signore in Agnone il 4 giugno 1608, nella vigilia del Corpus Domini. Fu santificato da Pio VII nel 1807.


Per informazioni, rivolgersi a
Padre Fernando Olivieri,CRM
Chierici Regolari Minori
Piazza Dante, 6
03012 Anagni (FR)
Italia